giovedì 4 novembre 2010

Storia della Sicilia: La Sicilia Fenicia

Il sito archeologico di Solunto

Proseguiamo il nostro viaggio nella storia, con il capito successivo deddicato alla Sicilia Fenicia.
DIte la verità... quanto ci ricordiamo dai libri di storia? Via, un ripassino non farà male!

I Fenici erano un popolo semita, che dall'odierno Libano stabilì un gran numero di colonie in tutto il mar Mediterraneo. La loro importanza fu offuscata da una delle colonie, Cartagine, fondata nell'814 a.C. nel nord dell'odierna Tunisia. Inizialmente, gli insediamenti, che erano di tipo commerciale(empori), erano diffusi su tutta la costa, ma con l'arrivo dei Greci si dovettero ritirare nella zona occidentale, dove fondarono vere e proprie città residenziali.

Nel 734 a.C. i Fenici avevano fondato Mabbonath l'odierna Palermo, già abitata dai Sicani. Dello stesso periodo è la fondazione di Mtw cioè Mozia, che si ingrandì molto ospitando i Fenici espulsi dai Greci. Kfra (Solunto) fu il terzo polo delle colonie fenice in Sicilia, fondato intorno al 700 a.C. Le tre città rivestirono un ruolo di primaria importanza nei commerci con le zone circostanti e validi porti amici per le navi degli alleati Elimi e Sicani.

L'importanza di Cartagine in ambito mediterraneo iniziò a farsi sentire nel V secolo a.C. Con la spedizione di Malco attorno al 550 a.C. la città estese la propria influenza sull'occidente siciliano. Nel 480 a.C. il generale Amilcare, forte di un esercito di 300.000 uomini (secondo quanto riferito da Diodoro Siculo) e dell'alleanza con i Persiani, sbarcò nei pressi di Palermo con per la prima della campagne siciliane. Fu però sconfitto nella battaglia di Imera: questa disfatta ridimensionò le mire cartaginesi sull'isola per 70 anni circa. In ogni caso, l'estremità occidentale isolana rimase sotto l'influenza cartaginese.


Nel 410 a.C. le guerre ripresero con la seconda e terza campagna siciliana dei Cartaginesi. Questa volta i protagonisti furono Annibale Magone e poi Imilcone II per i Cartaginesi e Dionisio I di Siracusa in rappresentanza dei Greci di Sicilia. I Cartaginesi riuscirono a conquistare Selinunte, Imera, Agrigento, Gela e Camarina, per poi fermarsi alle porte di Siracusa, sconfitti dall'esercito aretuseo e dalla peste.
Nel 315 a.C. iniziò la quarta campagna siciliana: Agatocle di Siracusa attaccò ed espugnò Messina, per poi passare alla devastazione della campagne di Agrigento entrando in pieno "epicrazia" cartaginese. Amilcare II guidò la controffensiva africana, e batté ad Ecnomo Agatocle e mettendo sotto assedio Siracusa. Agatocle assediò a sua volta Cartagine e riuscì nonostante la sconfitta a romprere l'assedio in Sicilia.

I mercenari di Agatocle, chiamati Mamertini, rimasti senza lavoro, conquistarono Messina. Intervenne Siracusa e i Mamertini chiamarono in aiuto Cartagine che ne approfittò per insediarsi a Messina e mettere finalmente piede su una sponda dello stretto. Anche i Romani furono chiamati in aiuto dai Mamertini e, dopo lunga discussione, decisero di intervenire. L'attacco romano alla forze cartaginesi di Messina scatenò la Prima Guerra Punica, che durò dal 264 a.C. al 241 a.C. Al termine del conflitto Cartagine fu costretta a lasciare definitivamente l'isola.

(da Wikipedia)

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